Viva la pioggia
In questa parte di Grecia non piove spesso, ma ora che siamo in autunno inoltrato, quasi inverno, è arrivato il periodo piovoso, fresco e a volte anche ventoso. Restiamo così in camper e mettiamo il naso fuori il minimo necessario, salvo se abbiamo bisogno di fare i nostri bisogni o una doccia. Già, perché qui i bagni sono a una trentina di metri, e così pure la doccia. A cielo aperto, ben inteso. Potremmo fare la doccia e i nostri bisogni anche in camper, ma è molto più divertente uscire con la pioggia battente e fare una doccia doppia, per poi tornare al calduccio del nostro Rocco.
Cosa facciamo, in camper, per ore e ore? Un sacco di cose, in realtà!
Meditiamo. Perdiamo la nozione del tempo, immersi nel silenzio. La pioggia cade e crea un ritmo rilassante, a volte molto intenso, in altri momenti lieve, e riporta la nostra attenzione al momento presente. Fuori, l’acqua scorre a rivoletti sull’argilla del terreno, scopre le pietre, crea rigagnoli di fango rosso. Il contrasto con il verde dell’erba e della macchia selvatica è molto intenso.
Parliamo. Con una buona tisana di erbe locali e, a volte anche un dolce fatto in casa, parliamo dei sogni che vorremmo ancora realizzare, di quello che ci sta a cuore, delle persone e dei posti che incontriamo. Ci raccontiamo anche stupidate, mica solo cose serie. Ogni tanto iniziamo a ridere per nessuna ragione, e non riusciamo a fermarci. Oppure facciamo piani e strategie che immancabilmente ci ritroviamo a modificare.
Passeggiamo. Appena la pioggia diminuisce d’intensità, ci fiondiamo fuori per approfittare dell’aria buona. Abbiamo scoperto un posto magico vicino a Eumelia. Sulle alture circostanti, ai confini della proprietà, si trovano due case in sasso che risalgono alla fine dell’800. Il posto, sebbene in rovina, emana un fascino particolare. Da lì si scorge il mare, all’orizzonte, tra le fronde dei vecchi olivi abbandonati e attorniati da cespugli. È una zona marcata da muri a secco, rocce e macchia di arbusti spinosi. Ci immaginiamo la vita di quella piccola comunità, dove le persone erano abituate a strappare la terra ai sassi. Noi invece ci accontentiamo di ascoltare l’energia del posto e di attraversare gli uliveti più in basso, in cerca di funghi che spuntano numerosi, dopo la pioggia.
Facciamo ordine. Uno spazio così ridotto si riempie di cose in un batter d’occhio e in men che si dica il disordine prende il sopravvento. Entrando e uscendo in continuazione, c’è anche la questione della polvere che s’infiltra in ogni angolino. Così, per creare ordine e pulire, mettiamo prima tutto sottosopra. Che casino e che godimento allo stesso tempo! Con della bella musica, Rocco si trasforma in un accampamento festaiolo, hippie e anche un po’ infervorato.
In serata, quando le temperature scendono, accendiamo il bruciatore a gasolio. In un attimo il camper si fa intimo, un guscio dove riposare e sognare. Ci tuffiamo in invenzioni culinarie, usando lo spazio e l’attrezzatura minimale a disposizione. Ci facciamo dei giganteschi succhi di arance, limoni e pompelmi. Mangiamo inoltre ingenti quantità di mandarini e melograni. È la stagione giusta, e questi frutti hanno un gusto straordinario. Quest’anno la vitamina C non ci mancherà di sicuro!
La pioggia segna un tempo ideale anche per lavorare ai nostri progetti online. Immersi negli schermi, comunichiamo con il mondo e gli amici. Fuori, le oche starnazzano e i cani ululano dalle loro tane. Ogni tanto Franceso tira fuori la chitarra e cantiamo. Il repertorio è da ampliare, ma ci stiamo lavorando. Ha una passione per le canzoni di Natale e l’atmosfera si fa subito sdolcinata. Poi cambiamo direzione e ci dilettiamo con canzoni più ritmate, serbe, francesi o italiane. Il risultato è a volte discutibile, ma non è importante. Ci divertiamo ed è quello che conta.