posti e persone

Una settimana con Oscar

Lunedì scorso Nat ha preso il bus da Kalamata ad Atene, per andare ad accogliere suo figlio Oscar all’aeroporto. L’attesa di Francesco e Numi, invece, é stata all’insegna dell’ozio sulla spiaggia, a scaldarsi al sole, per finire poi nell’area del mercato, a ridosso della stazione degli autobus dove all’una della notte Nat e Oscar sono finalmente arrivati.

Dopo un profondo sonno ristoratore ci siamo aggiornati sulle nostre vite e le nostre passioni, non dimenticando di fare un bel bagno in mare. Di recente Oscar si è seriamente interessato alla religione cristiana ortodossa, ampiamente rappresentata nella miriade di chiese e monasteri sparsi un po’ dovunque in Grecia. Di conseguenza, abbiamo dedicato la giornata a lunghe passeggiate per Kalamata, con visita a diverse chiese e a un monastero femminile, dove le monache ancor oggi tessono la seta su telai a mano con tecniche antiche, ricavandone preziosi tessuti. Oscar era entusiasta di poter mangiare all’aperto e di godersi le calde temperature primaverili, dopo il freddo intenso della Svizzera. 

Infatti il tempo si era fatto molto mite e limpido e ne abbiamo approfittato per tornare alla spiaggia che già conoscevamo a Messini, dove Oscar ha subito iniziato a prendere un bel colorito. Numi ama molto le corse sulla sabbia e ci girava attorno come una trottola, felice e giocoso. Le giornate si stanno visibilmente allungando, anche se la luce del sole ancora disegna ombre invernali nel tardo pomeriggio.

Il caldo aveva fatto ritirare la neve sulle cime dei monti e così, dopo mare e relax, abbiamo preso la strada delle montagne per spostarci a Mystras. Lì si trovano le vestigia di un importante sito religioso e amministrativo bizantino. All’epoca, si trattava della sede principale del Metropolita, la somma autorità religiosa, che aveva un rapporto privilegiato con Costantinopoli. La cittadella mostrava ancora le sue cerchia di mura e vi erano state restaurate e ripristinate diverse chiese. Tutta la zona splendeva del verde dell’erba e la miriade di fiorellini e di alberi in fiore, resi brillanti dalle temperature fresche e dalle piogge di stagione, creavano un’atmosfera magica. Non ci saremmo stupiti a vedere sbucare qualche elfo o fata da dietro l’angolo di un muro antico.

I giorni in compagnia di Oscar stavano scorrendo veloci e noi volevamo mostrargli alcuni luoghi celebri della zona, così ci siamo spostati verso Sparta. La strada principale era bloccata per lavori in corso e abbiamo dovuto inerpicarci per una stretta stradina che ci ha portati fino sulle cime delle montagne. Per fortuna non abbiamo incrociato altri veicoli, altrimenti ci saremmo trovati davvero in difficoltà. La zona era di grande bellezza, con boschi, fonti e ruscelli tutto intorno a noi. Arrivati finalmente a Sparta, abbiamo visitato i pavimenti a mosaico ritrovati in ben 128 punti della città e ora raccolti e in parte resi disponibili al pubblico. Erano opere di grande raffinatezza, risalenti all’epoca romana, circa 1600 anni orsono. Vi erano rappresentate divinità, simboli, segni zodiacali e anche oggetti e figure di vita quotidiana.

A poche centinaia di metri dai mosaici di Europa e Perseo si trovavano le rovine dell’antica Sparta, quasi tutte risalenti all’epoca romana. Nonostante la città sia famosa e contrassegnata dall’iconografia degli antichi spartani, Leonida in testa, dopo i passaggi dei vari invasori sono rimaste ben poche tracce di quell’epoca.

Dopo un ottimo pranzo a En Chatipi, una tipica taverna greca, la cui cucina tradizionale offre anche una buona scelta di piatti vegani, ci siamo spostati a Tripoli, ancor più nell’entroterra.

Il paesaggio si era fatto via via più montagnoso e brullo, intervallato da vallate coltivate e da piccole zone industriali lungo le strade principali. A Tripoli, abbiamo trovato posto proprio in città, a ridosso del centro. La cittadina era in effervescenza, dato che si stava preparando il sabato sera di Carnevale, con feste e musica in ogni angolo, ma il nostro posteggio é stato risparmiatio dal frastuono carnevalesco e abbiamo potuto riposare tranquilli. Oscar non ha mancato la liturgia della domenica mattina nella cattedrale cittadina e poi ci siamo spostati ancora più in alto, sui monti nelle vicinanze. Qui abbiamo raggiunto il monastero di San Nikolaos Varson, risalente all’undicesimo secolo. Dopo una bella passeggiata lì attorno, siamo giunti a una minuscola e delicata chiesetta scavata nella roccia, dedicata alla morte della Madonna. Il vento, che si era fatto freddo e impetuoso, ci ha fatto rintanare in camper, mentre Oscar non ha perso l’occasione per visitare il monastero e scambiare due parole con i monaci.

La settimana è passata in un baleno e la separazione ci ha reso tristi. È sempre una festa passare del tempo con Oscar. Nat è tornata ad Atene per accompagnarlo all’aeroporto proprio il lunedì festivo di inizio di Quaresima ortodossa. Al mattino, la città pareva spettrale. I negozi erano chiusi, il traffico di persone e mezzi, che in questa città è solitamente frenetico, era totalmente assente. Con il passare delle ore, le strade si sono riempite di famiglie, turisti e vita. In questo giorno è tradizione far volare gli aquiloni e a ogni angolo si erano piazzati gli zingari che li vendono. Francesco e Numi, invece, hanno passato la giornata in campagna, impegnati nelle riparazioni al frigo di Rocco, che non ne vuole più sapere di funzionare. Desideriamo spostarci sulla costa occidentale, dove, quando ci siamo andati la prima volta avevamo trovato un paio di posti perfetti. Chissà se vi incontreremo ancora le persone e i cani che abbiamo conosciuto due anni fa?

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