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Rai Urban Vege

Oggi siamo stati a fare una breve visita alla nostra amica Marija che sta aprendo un ristorante nel centralissimo quartiere Dorčol di Belgrado.

La nostra conoscenza risale già a qualche anno fa, quando gestiva ancora il Bhakti Hub, un centro induista situato proprio dietro al parlamento serbo. Nell’ampio salone di un appartamento, si svolgevano corsi e riunioni centrati sulla crescita personale. Marija era il motore delle varie attività, ma soprattutto della cucina. Infatti, aveva maturato un’ampia esperienza come cuoca vegetariana, lavorando durante ritiri di yoga e pratica spirituale in varie parti d’Europa e India. Dalla cucina di Bhakti Hub, quando ancora a Belgrado centinaia di immigranti mediorientali cercavano di sopravvivere in un paio di grandi edifici industriali abbandonati lungo il fiume Sava, partivano ogni giorno decine di pasti per quella povera gente, finanziati dalle donazioni di gente comune.

Per Marija e i suoi amici, quel servizio era una parte integrante della loro pratica spirituale. Ammiravamo questa loro energia resa concreta con costanza e la loro capacità di organizzarsi e lavorare in spazi ridotti e mal attrezzati, come poteva essere una cucina d’appartamento, senza scendere a compromessi sulla cura e sulla qualità del cibo.

Dopo la conclusione di quell’esperienza, sei anni fa, Marija aveva fondando una piccola impresa chiamata Raj Catering, continuando a offrire le sue creazioni culinarie su richiesta. A noi era piaciuto molto quel nome: raj, in serbo, significa “paradiso”. Ci sembrava davvero un nome di buon auspicio.

Fin dall’inizio della sua nuova attività, Marija ha incontrato e superato ogni tipo di ostacolo: legale, amministrativo, finanziario e umano. Seppur da lontano, abbiamo seguito tutti gli alti e i bassi, le fatiche, le soddisfazioni di una giovane donna estremamente motivata dalla passione e da una saggezza fuori dal comune. Come lei stessa ci ha detto, la sua avventura con Raj è stata come cavalcare un’onda: una volta partita, ha seguito il flusso, cercando di mantenere l’equilibrio e tenendo botta a tutte le circostanze esterne.

Gli ostacoli non sono certo mancati: dal socio della prima ora che si è ritirato dopo pochi mesi, togliendo al progetto la sua parte di capitale, ai vari cambi di sede, alle difficoltà a trovare collaboratori affidabili e capaci, alle ristrettezze finanziarie e ai debiti, alla burocrazia sempre più opprimente, senza dimenticare il periodo del coronavirus e dell’impatto generale delle sue misure. Il dispendio di energia è stato enorme, per far fronte a tutto questo, in ogni aspetto dell’attività.

Nonostante questo, Marija non ha mai mollato né tantomeno fatto compromessi sulla qualità del cibo. Ogni volta che la incontravamo, ci faceva assaggiare le sue proposte, belle per l’occhio e squisite per il palato. Curava ogni dettaglio, dalla scelta degli ingredienti alle confezioni. Lentamente, a Belgrado si è formato un pubblico di clienti affezionati, e con esso sempre più opportunità per offrire un servizio di catering professionale per grandi eventi. Negli ultimi anni, la città ha visto arrivare migliaia di persone dall’estero, al seguito di aziende, investimenti, progetti internazionali e ambasciate. La conseguente richiesta di cibo sano, buono e ben presentato ha favorito la notorietà di Raj Catering.

Ora Marija ha compiuto un nuovo, grande passo, aprendo il Rai Urban Vege, un ristorante vegano di alta qualità.

L’apertura è fissata per il primo di giugno, tra pochi giorni, e le attività di sistemazione e preparazione fervono. Il posto ci è piaciuto molto: semplice e accogliente, situato in una corte interna, ma circondato da un piccolo e simpatico spazio all’aperto ombreggiato per le giornate calde. Marija ci ha preparato un pranzetto delizioso e un ottimo dessert al mango, mentre ci raccontavamo le nostre recenti vicissitudini, fuori, sotto il grande pino.

L’abbiamo trovata in forma e malgrado la stanchezza, felice per questa nuova avventura. Noi, naturalmente, siamo i suoi fan incondizionati. Se passate a Belgrado, non perdete l’occasione per passare da lei ed assaggiare le sue delizie.

Nel frattempo, anche noi cavalchiamo l’onda con Petar che si sta progressivamente spegnendo: la sua incredibile vitalità naturale non sta permettendo al suo corpo di cedere. Il passaggio attuale è arduo: non dorme, agita il corpo senza sosta giorno e notte, a letto come sulla poltrona su cui trascorre il suo tempo, passa dal dormiveglia a sussulti tra la coscienza e il delirio, inframezzati dai bisogni fisiologici e dal cibo, che reclama sempre di meno.

Procediamo così, giorno dopo giorno. Pur nella pesantezza della situazione, apprezziamo l’opportunità di accompagnare così da vicino un genitore nel delicato e misterioso processo del morire, che tutti noi ci troveremo ad affrontare e a cui non siamo preparati, in verità. È un confronto che scava in profondità e ci sta facendo contemplare la vita con una sfumatura più ricca e profonda.

One thought on “Rai Urban Vege

  1. Anch’io ho accompagnato i miei genitori fino all’ultimo respiro anche se il processo ti scava l’anima poi ti resta la gioia di avere stretto la loro mano fino alla fine . Un abbraccio.😍

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