olivo di 2000 anni
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Gli olivi di Eumelia

A Eumelia è giunto il momento per raccogliere le olive. Frangiskos ha deciso di farlo a inizio della stagione, che usualmente si estende da ottobre fino anche a marzo. Ci spiega che in questo modo gli alberi sono ancora in fase di maturazione dei frutti, carichi di vitalità, e questo darà all’olio un carattere più “medicinale”.

Già, gli alberi. Alcuni sono vere e proprie sculture, scavati e ritorti come sono. Veniamo a scoprire che nella proprietà ce ne sono molti che hanno 500 anni. In particolare, un albero ci colpisce: la parte interna manca, il tronco ha un diametro enorme, ci si potrebbe nascondere facilmente. Proprio quell’albero è stato stimato a circa 2000 anni di età.

2000 anni! Per un attimo considero questi numeri e non posso fare a meno di pensare a cosa è stato testimone quell’albero. A quante persone, generazioni intere, gli si sono raggruppate attorno per raccogliere le sue olive, un lavoro che ancora oggi si svolge a mano, come allora.

Penso a chi l’ha piantato, alla sua fiducia di lasciare qualcosa di duraturo e prezioso per le generazioni future. E a quanto lontani siamo finiti, come esseri umani, da questo modo di vedere il mondo e le sue risorse: oggi, tutto è in funzione dell’adesso, del maggior utile possibile a corto termine, ciechi alle conseguenze di questa inestinguibile fame e incapaci di ritrovare l’equilibrio. Quell’albero ha visto tutto questo, sempre generoso, anno dopo anno, con la sua cascata di olive e il loro nettare dorato.

Mi rallegra vedere una parte dell’uliveto in via di rinnovamento. Nuove giovani piante crescono, vicino ai loro antenati. Ho visto di recente un documentario sui boschi e sulla comunicazione sotterranea degli alberi attraverso la rete del micelio dei funghi. Qui a Eumelia le piante sono centinaia, in gruppi e filari alternati da vigne. Chissà che storie si raccontano gli olivi, tra le loro radici e i rami pettinati dal vento e dagli attrezzi dei raccoglitori. Chissà se ridono degli umani, se ci prendono in giro, serissimi come siamo, sempre indaffarati a fare “cose importanti”.

In questi giorni di raccolta, il lavoro non si interrompe da mattino a sera, per non perdere nemmeno un’oliva. Le olive scendono come cascate multicolori dal setaccio alle cassette, per essere portate subito al frantoio.

Il sole gioca a nascondino dietro alle nuvole, mentre il vento dell’autunno greco si fa più fresco. Domani faremo visita al frantoio, per vedere il frutto del lavoro e assaggiare l’olio appena spremuto.

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