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Dietro alla spiaggia

Dopo aver lasciato Mavravouni, siamo ritornati al nostro posticino in riva al mare, vicino a Zacharo. Oggi il vento freddo degli ultimi giorni si è finalmente calmato e nel cielo terso e azzurro il sole è riuscito a scaldare almeno un poco. Non abbiamo fatto la corsa e gli esercizi abituali e abbiamo deciso per una lunga passeggiata verso Kakòvatos, il paese vicino. Ci siamo diretti verso la chiesa di Neochori, salutando, mano a mano, tutti i cani che, da dietro le cancellate delle case, abbaiano furiosamente a ogni persona o auto che passa. Usciti dal paese, abbiamo continuato lungo la vecchia strada e poi abbiamo preso una deviazione verso il mare.

Dopo poche decine di metri, ci siamo avviati tra le dune di sabbia, verso la pineta. Qui il paesaggio è molto interessante, tra salite cosparse dai cespugli di gigli di mare e timo selvatico, a spianate piene di erbetta verdissima, punteggiata da fiori gialli e rossi.  una zona di cacciatori: la sabbia era piena di bossoli, dappertutto. Per fortuna, la stagione sembra conclusa, perché da quando siamo arrivati in questa zona, non abbiamo sentito colpi di fucile. I contadini hanno ricavato qualche campo coltivabile fino a ridosso delle ultime dune verso il mare, così ci siamo passati a lato, e poi ci siamo infilati in mezzo a una macchia di piccoli pini. Dopo aver attraversato il letto di un fiumiciattolo in secca, abbiamo raggiunto la zona a pineta.

Qui il vento era completamente schermato e il tepore si faceva sentire. Nell’aria si sentiva l’odore della resina e tra le chiome c’era un concerto di canti di uccelli. Abbiamo incontrato qualche strada sterrata tra gli alberi e qualche sporadico rifiuto abbandonato, che vorremmo sempre raccogliere e portare in luogo più adatto.

Passo dopo passo, tra una chiacchiera e un silenzio per ammirare e gustare il paesaggio, ci siamo accorti di aver fatto diversi chilometri. Abbiamo anche incrociato qualche cane di strada, ma questa volta ci eravamo portati appresso dei biscotti per cani, e così gli siamo diventati subito simpatici. Ancora non riusciamo ad abituarci alla prudenza di questi animali verso gli umani. Si avvicinano giusto quel tanto che basta ad agguantare il biscotto, per balzare subito lontano, a mangiarlo stando al sicuro. Lo scodinzolìo comunque tradisce la loro contentezza per la merenda inaspettata.

Abbiamo poi deviato verso la spiaggia, dove l’aria si faceva sentire di più, ma la sabbia si era scaldata al sole.

Tolte le scarpe e rimboccati i pantaloni, abbiamo percorso il bagnasciuga e abbiamo ascoltato lo sciabordio delle piccole onde che si frangevano con delicatezza. Ci è sembrato un attimo ritrovarci a tiro di Rocco e ci siamo resi conto di aver percorso tutta quella strada senza aver incrociato alcun essere umano, se non un’auto della polizia, chissà perché di ronda da quelle parti poco battute.

2 thoughts on “Dietro alla spiaggia

  1. Che meraviglia… quasi impossibile pensare che ad un passo fuori dal camper ti trovi in zone spettacolari e, bravi voi, che le sapete ben descrivere… qui da noi anche se ce” la metti tutta” è difficile ricostruire e vivere certe sensazioni ed emozioni! Esserci stati e ricordare ci fa tanto piacere! Avanti , che la stagione si fa sempre più meravigliosa. un abbraccio

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