Cambio di scena
Il tempo passa, le giornate si susseguono e il mese di aprile con la sua carica primaverile bussa alle porte con insistenza. A Belgrado è molto caldo attualmente, le temperature sono salite a più di 20°. Ogni tanto, quando esco per andare a fare una piccola spesa o ancora più raramente, una passeggiata, noto con grande piacere gli indizi del tanto atteso risveglio della natura.
Mio padre abita in una zona piuttosto chic: il quartiere del personale diplomatico. A poche centinaia di metri da casa sua è situato il bosco più vasto della città e a qualche chilometro si trova il vero e proprio quartiere delle ambasciate e delle ville dei serbi più abbienti. Il suo è senz’altro un quartiere più verde di molti altri e in cui l’urbanizzazione non ha combinato troppi pasticci.
Anche se in apparenza le mie giornate sembrano tutte simili, in realtà non ce n’è una uguale all’altra. Molto dipende dallo stato psicofisico del momento di mio padre. Se lui sta bene ed è mentalmente presente, le giornate sono piacevoli e abbiamo conversazioni come non ne abbiamo mai avute in precedenza. In un passato ancora recente, mio padre evitava certi discorsi, anzi molto spesso sceglieva lui il tema e teneva monologhi in cui lasciava poco spazio per partecipare, e men che meno, contraddire. Ora ascolta con attenzione, si sforza di capire, cerca di argomentare, anche se il suo cervello non gli permette più grossi prodigi intellettuali. È diventato molto più gentile e paziente con le persone e s’interessa al loro benessere. Arrivano a volte anche giornate in cui non dorme, ha crisi epilettiche o attacchi di aggressività e questo, ovviamente, causa turbolenze anche per noi che ci prendiamo cura di lui.
È da due mesi e mezzo che Francesco ed io abbiamo messo il nostro viaggio e la nostra triade in standby. Dopo tanti giorni e tante notti vissute ognuno per conto proprio, a 3000 km di distanza, è proprio arrivata l’ora di ritrovarci. Dopo lunghe conversazioni sul da farsi e sul futuro immediato, abbiamo deciso che Francesco avrebbe girato il nostro Rocco e avrebbe percorso il tragitto a ritroso per raggiungere il quartiere diplomatico di Belgrado, dove due braccia, due occhi e una mente in più torneranno molto comodi, per non parlare del fatto di stare nuovamente insieme. Finalmente!
Numi e Francesco stanno ora risalendo lungo la Spagna, poi sarà la volta della Francia, l’Italia, la Slovenia, la Croazia e finalmente, la Serbia. La triade sarà presto di nuovo ricomposta: Numi tornerà nel suo paese natìo, mentre Francesco ed io affronteremo insieme gli ardui tempi che si preannunciano.
A mio padre non resta ancora molto tempo a disposizione, ma quando lo guardo mentre convive con l’imminenza della morte, percepisco in profondità quanto fortunati siamo ad avere l’opportunità di esistere. Fino all’ultimo respiro! Sapere di non avere più tanta vita fruibile, impreziosisce ogni minuto di ogni giorno. Spontaneamente non si desidera più sprecare il nostro bene più prezioso, il tempo, e di consequenza ogni situazione diventa significativa: bere insieme un succo di frutta, al sole in terrazza, fare quattro chiacchiere e scambiare qualche sorriso da un angolo all’altro della stanza. La morte mette un limite perentorio alle nostre preoccupazioni, al nostro correre di qua e di là, alle nostre aspettative e ci ricorda che le cose davvero importanti sono poche: la gentilezza, la condivisione di momenti, l’amore che si immette in ogni gesto e situazione, l’empatia. Il resto è accessorio, marginale e totalmente trascurabile.
🙏❤💜💎
Grazie Mesi per i tuoi pensieri sempre così cari e gentili!
Carissima Nati, bellissimo anche se un po’ triste, racconto. Complimenti per le tue riflessioni profonde e per il tempo e l’energia, che hai deciso di offrire a tuo padre. Ti voglio tanto tanto bene
Cara Jelena, anch’io te ne voglio tanto! Ti ringrazio per il tuo costante apprezzamento e sostegno.
Un abbraccio da Belgrado
🌺🌺 Vi leggo sempre con piacere! Buon viaggio Francesco! Presto sarete di nuovo assieme! 👏👏👏
Ciao Rosanna! Il viaggio di Francesco è andato bene e ora siamo insieme a Belgrado per una nuova fase di vita.
Non è proprio un viaggio in camper, ma è sempre un’avventura sul nostro percorso.
Un caro saluto da Belgrado
Il momento della separazione ci avvicina sempre più alla persona amata le tue parole cara Nat lo dimostrano. Buon viaggio a Francesco e un grande abbraccio a tuo papà. A te cara Nat il mio pensiero di solidarietà. 🍀🌻😍
Carissima Sonia, dopo alcuni giorni Francesco e Numi sono arrivati, finalmente. Papà prosegue la sua storia con la malattia e ti ringrazio per la tua solidarietà.
Un caro saluto da Belgrado
Ciao Vi mando un caro saluto, è bello ritrovarti nel tuo scritto. E sì la vita è davvero importante. A presto !!
Grazie Cristina! La vita è importante, cerchiamo di viverla al meglio!
A presto