L’esperienza personale di Nat
Dovessi chiedere a cento persone qual è il fattore più importante nella loro vita, sono sicura che una buona fetta menzionerebbe la salute, senz’ombra di dubbio. Tutti la vorrebbero, con la speranza di vivere a lungo e privi di malanni. Effettivamente, mettere l’attenzione sulla salute è un’ottima idea, dato che in sua assenza, tutto il resto sbiadisce e diventa secondario. Se dovessi chiedere a queste stesse persone cosa fanno concretamente per crearsi l’auspicata salute, direbbero: “Vado in palestra”, oppure: “Cerco di fumare meno”. Oppure: “Faccio check up regolarmente”, oppure anche: “Spero di non ammalarmi. Mio padre è vissuto fino a 94 anni”.
Queste risposte dimostrano che la maggior parte delle persone non è attivamente coinvolta nel creare il proprio benessere. Anzi. Guardando quello che sta succedendo all’umanità, c’è da mettersi le mani nei capelli: obesità, infertilità, malattie auto-immuni, disturbi mentali (ansia e depressione in primis), decessi prematuri per cause cardio- o cerebrovascolari, tumori, diabete… è in atto una vera e propria ecatombe. Solo l’anno scorso ho perso 6 persone a me vicine, di cui la più giovane è morta di colpo al cuore a 47 anni e altri tre non sono arrivati ai 60 anni. È davvero normale morire così?
Alcuni anni fa, Francesco ed io abbiamo scelto di mettere al primo posto dei nostri valori nella vita proprio la salute, dopo le evidenze della mia straordinaria guarigione da un insidioso eczema che ho avuto per quasi 5 decenni. La guarigione non era avvenuta per caso o per grazia divina, e neppure per le cure dermatologiche o i trattamenti medici in generale, che nel corso degli anni avevano semmai provocato la cronicizzazione del quadro sintomatico. La guarigione è avvenuta scegliendo di mettere attenzione sul ripristino della salute in generale, senza un’eccessiva focalizzazione sulla pelle (dove si manifestavano i sintomi), ma coinvolgendo ogni singola cellula del mio corpo.
Ed è così, che seguendo alla lettere le indicazioni dell’igienista italiano Valdo Vaccaro, ho letteralmente ricostruito a nuovo ogni cellula e ogni organo. Dopo otto lunghi mesi di depurazione del corpo, ho ritrovato una pelle mai avuta prima e la risoluzione di una lunga catena di fastidi: addio rinite allergica, allergie alla polvere, ai peli degli animali, alla primavera, addio stanchezza, unghie deboli, capelli sbiaditi, secchezza cutanea, malumore, negatività, senso di inadeguatezza, addio cellulite, stipsi, influenze di stagione, tosse cronica, naso otturato, muco abbondante e molto altro ancora.
Quello è stato il momento in cui ho capito che la salute andava creata, giorno per giorno, tramite le scelte che operavo io stessa. Stava a me fare scelte che andassero in favore della mia salute. Ho capito anche che per lunghi anni avevo delegato il mio benessere ai cosidetti specialisti del settore: alle cure dei medici, ma anche degli operatori in campo olistico, quando invece la soluzione non poteva arrivare che da me stessa.
È stato e tutto’ora è un percorso individuale, questo, di cui ci si assume la totale responsabilità. È un percorso a volte anche solitario, che il mondo, lì fuori, sovente deride e non sempre supporta. Ma se mi chiedete se ne è valsa la pena, esclamo un chiaro SÌ, con tutto l’entusiasmo che ho.
Come abbiamo già accennato diverse volte, Francesco e io siamo entrambi vegani tendenzialente crudisti, ciò vuol dire che mangiamo cibo tendenzialmente crudo e vivo, con il potenziale delle sue proprietà nutritive intatte. Con la cottura, il cibo perde importanti vitamine e viene snaturato dagli enzimi vitali. Il nostro corpo non può usare solo quel cibo per stare bene. Ci alimentiamo di tanta frutta, che ci idrata in profondità. Camminiamo ogni giorno. Siamo grati per la vita che abbiamo. Ci meravigliamo delle piccole cose. Respiriamo consapevolmente. Meditiamo. Cerchiamo di mettere consapevolezza e senso in ciò che facciamo, che percepiamo. Accettiamo le vicende della vita che ci arrivano, senza volerle forzare o interferire con esse. Stiamo lontani dalle notizie negative, ma anche dalle persone tossiche. Possediamo poco, ma ci sentiamo pieni e ricchi. Abbiamo entrambi deciso di morire sani, senza pesare a nessuno dei nostri famigliari, con malattie lunghe e debilitanti.
Tutto questo è possibile per tutti. Non siamo stati baciati dalla fortuna. Abbiamo solo operato delle scelte e abbiamo ripreso le redini della nostra vita in mano: così come lo stiamo facendo noi, questo lo possono fare tutti.