micmac

Il viaggio dentro

Stamattina, prima del sorgere del sole, sono andato a correre lungo la riva del mare, a piedi scalzi. La sabbia era ancora fredda e così anche l’acqua. Nell’aria calma del mattino, ero accompagnato dallo sciabordio delle minuscole onde che si rompevano a riva. La leggera foschia dei giorni scorsi si era dispersa, lasciando un cielo terso e azzurro che permetteva di scorgere le isole all’orizzonte.

Ho preso un ritmo tranquillo e mi sono avviato verso un edificio biancheggiante che si scorgeva molto in lontananza. Qualcuno mi aveva detto che si trattava di una scuola di design e moda, ed ero curioso di vederla da vicino.

Dopo aver preso il ritmo, ho stabilizzato la respirazione e ho iniziato ad assaporare la corsa. Nonostante lo sforzo fisico, mi sono però reso conto di essermi perso nei soliti pensieri che mi prendono quando lascio che la testa vaghi senza uno scopo preciso. Osservandoli con distacco, riuscivo a percepire la solita sequenza di collegamenti di informazioni varie, che quasi sempre dipingono quadri che mettono ansia. Stamattina, per esempio, mi è venuto in mente che la Russia ha aumentato lo schieramento di truppe ai confini dell’Ucraina, e che nei mari dell’Asia è in atto un confronto navale militare tra Cina, da una parte, e Giappone, India, Francia, USA, dall’altra. In un attimo, ho dipinto scenari di guerra, e ho sentito salire la tensione da stress. Inutile dire, che il corpo ha reagito subito: correre era diventato faticoso, il respiro si era fatto irregolare e ho iniziato a pensare che forse avevo corso abbastanza ed era il caso di tornare indietro.

Mi sono consapevolmente concentrato sulla respirazione, e ho visto svanire quei primi pensieri portatori di ansia, solo per percepirne altri, completamente diversi, ma con lo stesso effetto emotivo di ansia e di stress. Niente di insostenibile, ma ho nettamente sentito il loro potere sul mio corpo che ha subito reagito con rigidità e fatica.

Allora, ho ricordato tutta la pratica che fin dall’inizio del viaggio Nat e io applichiamo per connetterci con l’energia del cuore e la sua espansione nello spazio. Ho messo attenzione sull’area del cuore e appena l’ho percepita, proprio sotto lo sterno, il respiro si è calmato, regolarizzato e ho sentito di nuovo il flusso d’energia scorrere in tutto il corpo.

Avevo l’impressione di poter correre per tutta la mattina.

E poi, al posto della consueta rete di pensieri e di emozioni, si sono fatte largo una gioia profonda e una gratitudine immensa per questo prezioso momento di felicità. Lo sforzo, la tensione, l’agitazione erano svaniti e mi pareva che questo stato rappresentasse un mio stato naturale, sempre disponibile.

Sento che questo viaggio mi sta cambiando molto profondamente. Pratico la presenza nel cuore consapevolmente, il più spesso possibile. Sento quanto l’attenzione focalizzata in quello spazio, lo stia allargando e mi stia caricando.

Per me è uno spazio nuovo, dove non c’è posto per ragionamenti, analisi, preoccupazioni o tensioni. A volte mi sembra di essere un’altra persona, tanto mi pare di vivere momenti inabituali.

La pratica mi sta trasformando più o meno impercettibilmente, in ogni aspetto della mia vita.

Sto ora vedendo come le emozioni di stress, ansia e preoccupazione erano diventate una specie di droga di cui ero dipendente. Ho interpretato il mondo in modo da avere sempre una buona ragione per provare proprio quel tipo di emozione. Adesso sento che sto finalmente lasciando andare questo vecchio modo di essere, per avventurarmi in una nuova dimensione. Mi sento estremamente grato per questo regalo ricevuto dalla vita e per tutte le persone che mi hanno ispirato per arrivare fino a qui.

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