mazzo di pelargonio
micmac

Il pelargonio

E’ da diverse settimane che abbiamo eletto domicilio vicino ai cespugli di oleandro, in riva al mare a Neochori. Quando facciamo la nostra corsetta mattutina, è un continuo salutare di qua e di là. Conosciamo molte persone per nome e abbiamo anche già avuto scambi di regali. Queste manifestazioni di umanità ci fanno sentire benvenuti e a casa. Vicino al nostro Rocco, sta la grande abitazione dell’ingegnere Franco e di sua moglie Anita, brianzoli e pensionati. Sono qui dall’estate scorsa: il lockdown iniziato in novembre li ha tenuti inchiodati in Grecia, e anche le figlie hanno insistito per farli restare qui. Hanno un’ampia casa su tre livelli e, prima di ripartire in Italia, è opportuno che finiscano tutti i lavori di circostanza con l’arrivo della bella stagione. La cura del grande giardino è uno di questi, con grandi potature e taglio di erbe e cespugli secchi.

Anita e Franco possiedono un enorme cespuglio di “pelargonio odoratissimum”, che inizia a mettere i primi, inarrestabili fiori rosa. Lo chiamano anche Alba rosa, un nome davvero delicato per una pianta dalle innumerevoli fragranze. Sfregandone le foglie si avvertono aromi di citronella e pesca e abbiamo scoperto che il pelargonio è ampiamente usato in profumeria proprio per la ricchezza e le sfumature di aromi che si avvertono nelle sue diverse varietà.

Conosciuto principalmente con il nome comune di geranio, ha un sacco di proprietà benefiche, sia usando le foglie fresche o secche, sia sotto forma di olio essenziale. Per ottenere un chilo di olio si pressano circa mille chili di foglie fresche! Inoltre, il suo aroma repelle mosche e zanzare, ed è anche per questo che si trova spesso su balconi e terrazze, oltre che per i suoi bei fiori e il verde ricco e fitto.

Anita ce ne ha dato un secchio pieno qualche giorno fa, consigliandoci di preparare una tisana con le foglie più giovani, rivelatasi una vera delizia. Approfondendone le proprietà, abbiamo scoperto che è antiinfiammatoria, antibatterica e lenitiva. Ne stiamo bevendo a litri, approfittando della fornitura ricevuta.

L’abbiamo data da provare anche al nostro amico tedesco, che soffre di problemi digestivi e polmonari. Il risultato è stato immediato e molto positivo. Siamo rimasti sbalorditi, lui per primo, al punto che ne abbiamo chiesto una piccola scorta ad Anita.

Questa mattina, Anita è arrivata fino a noi, portandoci un mazzo talmente gigante che potremmo offrirne da bere a tutta la popolazione di Neochori. Non è bastato un secchio da pittore per farlo stare dentro. L’abbiamo condiviso con i nostri amici tedeschi, insieme alla salvia e il timo selvatici, trovati lungo la strada.

L’ottimo gusto del pelargonio rimarrà per sempre associato al magico momento che stiamo passando qui, tra gli oleandri, le dune, i nostri due fedelissimi amici a quattro zampe, che ormai ci hanno addottati e ci seguono dappertutto e tutti gli esseri umani che incontriamo ogni giorno.

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