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Gli scozzesi di Loch Ness

Vi ricordate di Nessie, il “mostro” di Loch Ness, tanto mediatizzato qualche decennio fa? Ebbene, dopo aver passato alcune belle giornate a Barcellona in compagnia di Maria e Celia, ci troviamo ora da Liz e Allan, a sud di Tarragona. Per anni, questi due scozzesi hanno tenuto un pub/ristorante proprio vicino al lago dove sembra si celi una misteriosa creatura, e che è diventato in seguito, una famosa meta turistica. Tutti vorrebbero avvistare il famoso “mostro”, ma questo privilegio non è dato a tutti.

Liz e Allan sono molto aperti, allegri e generosi. Hanno all’incirca la nostra età e, dopo aver venduto il loro ben avviato ristorante a Loch Ness e aver vissuto per alcuni anni in Francia e Portogallo, si sono trasferiti in Spagna. Qui hanno acquistato 10 ettari di terreno, coltivati principalmente a olivi e carrubi, in mezzo ai quali troneggia una bella casa di pietra con piscina. Un vero angolo di paradiso.

La vita sembra semplice e leggera in questo ambiente rilassato e accogliente! Il nostro quotidiano inizia alle 10 con la raccolta di carrube. Verso le 12 facciamo una pausetta, con caffè e un dolce vegano preparato da Liz e alle 15 stacchiamo e mangiamo tutti insieme. Con noi c’è un’altra coppia di volontari: Laura che viene dall’Ungheria e Ryan, il suo partner scozzese. Capire l’inglese della Scozia è una vera e propria sfida e, se all’inizio non capivamo niente o quasi, ora comprendiamo una buona metà di quello che vien detto. Siamo in netto progresso, ma non ci basta! Ci dispiace perdere interi pezzi di discorso, perché Ryan racconta volentieri del periodo della sua vita passato insieme agli sciamani del Sudamerica, fecondo di esperienze e avventure di tutti i colori. Fortunatamente Laura e Ryan resteranno qui per altre tre settimane e avremo così occasione di abituare il nostro orecchio agli inusuali suoni di quel particolare accento e di impregnarci delle incredibili e straordinarie storie del nostro nuovo amico.

Laura e Nat hanno scoperto che a entrambe piace ballare e hanno così proposto un momento comune per farlo. Detto fatto! Una sera ci siamo trovati nella bellissima yurta mongola, in cui Liz e Allan accolgono i loro ospiti, e ci siamo scatenati. Siamo rimasti d’accordo di ritrovarci ancora e di scatenarci ancora di più!

Qui c’è posto per tutto quello che ci viene in mente: raccontarci le nostre vite, mangiare (tanto), dormire (parecchio), ridere, ballare, andare al mercato del villaggio (con tre donne alle quali piace curiosare tra la roba di seconda mano messa a mucchio sulle bancarelle), scambiarsi vestiti, bere un bicchiere di vino insieme e naturalmente lavorare, senza dimenticarci di condividere le nostre esperienze con le tecniche di guarigione, tra omeopatia, sciamanesimo e lavoro con l’energia.

Il tempo promette ancora sereno per alcuni giorni, che dedicheremo alla raccolta delle olive. Il vento da nord ovest in questi giorni è implacabile, freddo e piuttosto intenso. La raccolta sarà una bella impresa, ma siamo una bella squadra, pronta a impegnarsi e anche a divertirsi.

E la creatura di Loch Ness, che fine ha fatto?

Liz e Allan ridono. È ovvio che, provenendo da lì, vorrebbero tutti sapere da loro se l’hanno avvistata. Ve lo diciamo subito: no, loro non l’hanno vista, ma hanno amici affidabili e sobri (ci tengono a precisarlo) che di giorno hanno visto una specie di immensa anguilla sorgere dal lago, proprio davanti ai loro occhi. L’anguillone gigante ha fatto una breve apparizione e poi è scomparso nelle profondità lacustri senza più manifestarsi. I loro amici erano allibiti e si sono subito messi d’accordo di non parlarne tra loro, ma di disegnare quello che avevano visto, senza mostrarlo agli altri, finché non avrebbero finito il proprio schizzo. Inutile dire che i tre disegni corrispondevano tra loro.

Nessie non finisce ancora di stupire!

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