cesta di verdure
scelte

Felicemente vegan

È un fatto molto interessante: è molto raro, se non rarissimo, che qualcuno mi chieda perché sono diventata vegana. Non è una decisione scontata, cozza contro tutte le tradizioni culturali e contro la dottrina che bisogna mangiare di tutto, inoculata fin dalla più tenera età. Malgrado ciò, la maggior parte delle persone non desidera sapere quali ragionamenti ed esperienze personali mi hanno spinto a fare questa scelta, considerata da molti “estrema”.

Per questo motivo il mio articolo di oggi parlerà proprio delle ragioni che mi hanno spinta a diventare vegana e dei benefici che riscontro ogni giorno, grazie a questa “scelta estrema” compiuta sette anni fa e che ha cambiato la mia vita in meglio, molto meglio.

Prima di diventare consapevole dell’aspetto etico, la principale ragione che mi ha indotto a diventare vegana è stata di ordine salutistico. Avevo tribolato fin dalla nascita con una malattia della pelle cronica, che a ondate mi ricopriva di arrossamenti, croste ed eczemi molto forti. Arrivavo fino ad avere un viso irriconoscibile, e soffrivo di estenuanti e incessanti pruriti. Avevo alle spalle centinaia di tentativi falliti per porre fine a questa incomoda condizione: iniziando dalla dermatologia classica, avevo tentato ogni rimedio, terapia o trattamento mi capitasse a tiro, senza successo alcuno! Arrivata alla soglia dei 50 anni ero così stufa dei miei problemi di pelle, da non esitare un secondo a diventare vegana da un giorno all’altro, a seguito dei consigli di un naturopata italiano scovato in internet. Premetto che fino a lì, anch’io pensavo che il veganesimo fosse estremo. Riuscivo a concepire l’eliminazione della carne, ma come avrei potuto cessare il consumo di latticini, uova e pesce? Cosa avrei mangiato? Dove avrei preso tutte le sostanze essenziali per vivere? Eppoi: come potevo rinunciare alle pietanze cremose, pastose e burrose che amavo tanto?

Divenni dunque vegana, elimando al contempo anche i cibi a base di glutine, per permettere all’intestino di rigenerarsi meglio. Non fu una decisione ponderata, bensì una spinta istintiva. Per renderla breve: non è stato facile, ho avuto fame per settimane, non sapevo come nutrirmi, la mia pelle ha espulso tossine per mesi, in cui, per l’aspetto che avevo, mi si sarebbe facilmente potuto confondere con la sorella di Frankenstein. In questo arduo processo di disintossicazione, però, sono diventata sempre più consapevole di cosa stessi facendo e del perché lo stessi facendo. Ho imparato a preparare nuove pietanze, che mi nutrivano ancora meglio. Ho iniziato a capire in che modo siamo responsabili della nostra salute e quindi anche della nostra guarigione, arrivata tra l’altro, dopo otto lunghi mesi di reazioni cutanee estreme, che mi hanno portato a diventare una persona letteralmente nuova, felice di questa scelta benefica non solo per me, ma anche per gli esseri senzienti che non avevo mangiato nel frattempo e per il pianeta che avevo contribuito a non degradare ulteriormente.

Dopo questa lunga ripulitura, mi sono ritrovata con una pelle morbida e setosa che non riconoscevo affatto, dato che non ne avevo mai avuta una così, e con un corpo snello e leggero. La nebbia nella quale era avvolta la mia mente era sparita e ho provato una sensazione di leggerezza che non avevo mai sperimentato prima. Mi sono finalmente sentita felice e realizzata, oltre che fiera di me stessa per essere andata avanti nonostante gli ostacoli sul percorso. Con la pulizia del corpo e il ripristino delle funzioni intestinali, è subentrata una chiarezza inedita, e con essa, la forte empatia per tutte le creature di questo pianeta.

Ora come ora posso dire che non mi manca assolutamente nulla, anzi! Ho scoperto che non mi ammalo più, e se per caso mi ferisco, guarisco più in fretta. Sono entrata in un mondo parallelo, fatto non solo di ottimo cibo sano, colorato e gustoso, ma anche di splendide persone, coinvolte in bellissimi progetti sostenibili ed etici. Sono piena di gratitudine per la nostra Terra e per chi la coltiva nel rispetto delle sue risorse. Non solo: la salute è diventata il valore fondamentale della mia vita, perché senza la vera salute – intesa come benessere psicofisico a 360° – il resto perde valore.

Sono semplicemente felice.

2 thoughts on “Felicemente vegan

  1. Bellissima testimonianza grazie.
    Il mio approdo al veganismo è iniziato perché “ciò che fa bene al pianeta, fa bene a noi e viceversa” e così, passo dopo passo, ho adattato la mia vita quanto più possibile.
    Mai avrei creduto di poter stare così bene.
    Seguo il vostro viaggio con interesse, anche perché amo la Grecia e viaggiare. Nel mio caso zaino in spalla.
    Spero di leggere ulteriori vostri scritti.

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