Crocevia
Qualche settimana fa, il padre di Nat si è sottoposto a una visita medica a causa di seri disturbi di equilibrio. La diagnosi è stata molto infausta: tumore al cervello in stadio troppo avanzato per essere trattabile. I medici hanno consigliato alla famiglia di prendere Petar a casa e di passare le sue ultime settimane insieme, in attesa della fine. La sua reazione è stata molto pragmatica: “bé, di qualcosa si deve ben morire” e così anche il suo comportamento, rimasto combattivo e testardo come sempre.
Nat è rimasta molto sorpresa, perché suo padre è sempre stato un esempio di ottima condizione fisica e grande lucidità mentale. Pensava che sarebbe arrivato con agio ai 100 anni e che sarebbe così andato oltre la longevità del nonno paterno, morto a 93 anni.
Per potergli stare vicino, partirà domani alla volta di Belgrado, lasciando dietro a sé i 20 gradi iberici per trovare temperature sotto zero nella capitale serba. Di sicuro resterà là per qualche settimana, mentre Francesco resterà come volontario al progetto del “Jardin del alma” di Tina.
Per la prima volta da quando siamo partiti ci ritroveremo separati per davvero, catapultati in due realtà completamente diverse. Anche se sappiamo che ce la caveremo bene, già sentiamo che l’altro ci mancherà molto, abituati come siamo a condividere ogni momento delle mille avventure del viaggio.
Mancano poche ore alla partenza del volo per cui non allunghiamo troppo questo articolo, per goderci questi istanti ancora insieme. Ci aspettano settimane piene di eventi e di ritorno a noi stessi. Il mondo intorno a noi è cambiato profondamente e approfitteremo di questo intervallo per rinsaldare individualmente le visioni che abbiamo costruito insieme.
Cara Nat mi dispiace tanto per tuo padre. Dagli un abbraccio da parte mia .
Con affetto.
Sonia
Cara Sonia,
abbraccio dato, grazie per la tua empatia!
A Belgrado fanno -3 gradi oggi, sono passata dalla primavera all’inverno inoltrato, ma sono felice di essere vicina al mio papà.
Un abbraccio per te da Nat.