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Coccole per Rocco e per noi

La nostra visita a Evia si è conclusa con una puntata a Loutra Aidipsos, situata sulla punta nord ovest dell’isola. Lì sgorga un’acqua termale caldissima e molto abbondante, utilizzata da un centro di riabilitazione e da diversi hotel spa. Il resto dell’acqua scorre fino agli scogli per gettarsi in mare. Le rocce, in quel punto, sono state corrose e colorate dall’acqua solforosa che ha creato delle vasche naturali, dove si può restare comodamente in ammollo, oppure si possono scegliere delle piccole cascate, dove fare una doccia caldissima con i piedi immersi nell’acqua di mare fresca. Sul posto si trovano anche i resti delle terme romane, purtroppo assai lasciate andare, ma comunque molto interessanti.

Il tempo si era coperto e, dato che desideravamo avvicinarci ad Atene, ne abbiamo approfittato per macinare un po’ di chilometri. Così, lasciata alle spalle Evia, siamo arrivati a una spiaggia in corrispondenza di quello che sembrava un cantiere nautico abbandonato. Tuttavia, anche lì, in questo periodo di fine stagione, ancora si trovavano ombrelloni e lettini gratuiti a disposizione, così come docce da spiaggia funzionanti. In camper ci siamo abituati a usare l’acqua con grande attenzione e riusciamo a lavarci bene con poco più di 2-3 litri di acqua a testa, capelli di Nat inclusi. Ogni volta che possiamo fare docce più lunghe e con acqua abbondante, ne approfittiamo.

Il giorno dopo abbiamo coperto la strada rimanente per arrivare a Pallini, il sobborgo di Atene dove avevamo appuntamento con i nostri amici del Camper Club il giorno seguente. L’app che spesso utilizziamo per trovare un posto per fermarci a dormire ci aveva segnalato il parcheggio di un centro commerciale, a pochi minuti di distanza dal Club e così ci siamo ritrovati, soli soletti, in un enorme spiazzo di terra battuta, a rimirare le luci delle insegne e delle vetrine dei negozi. L’architettura del centro era sorprendentemente misurata, con edifici non più alti di due piani, frapposti da spazi alberati, verande di bar, aree attrezzate per i bambini, chioschi e panchine. Noi ci trovavamo dalla parte dedicata all’abbigliamento di marca e così, dopo tanto tempo, siamo tornati in contatto con quel mondo. Per noi, abituati a rivestirci con capi di seconda mano, vedere tute da ginnastica da 1’200 euro, ci ha fatto sorridere. Con quei soldi possiamo vivere un mesetto, nonostante gli aumenti di prezzo del gasolio, del gas e del cibo, incluso tasse, assicurazione e riparazioni.

Al Camper Club ci ha accolti Taxos, il giovane capo officina, che ci ha subito segnalato che difficilmente avrebbe completato i vari lavori su Rocco entro la giornata. Dato che due anni prima eravamo rimasti tutta una settimana ad Atene, aspettando l’officina concludesse i lavori, un po’ ce l’aspettavamo e abbiamo così deciso di passare la giornata in centro città. Abbiamo lasciato Numi in camper e ci siamo fatti accompagnare alla metro da Giorgios, il simpatico proprietario del Club.

All’uscita della metro, in pieno centro, non potevamo riconoscere Atene. Quando ci eravamo stati, due anni fa, la città era in pieno lockdown, tutto era chiuso e deserto e il tempo grigio e freddo. Ora il sole brillava, i negozi erano aperti, i ristoranti erano pieni e le strade pullulavano di gente. Che traffico! Ci ricordavamo molti posti, ma spesso non riuscivamo a riconoscerli, così pieni di vita e vibranti. E poi, la volta precedente mancavano totalmente i turisti, che ora sciamavano a migliaia nei luoghi più noti e nelle strade adiacenti. Noi ci siamo dati alle nostre commissioni: avevamo bisogno di cose molto specifiche, difficili da trovare se non in una grande città e così abbiamo camminato parecchio per trovarle. Abbiamo pranzato in un posticino vegano non lontano dall’Acropoli, che ci ha servito ottimi piatti crudisti. La giornata è trascorsa fluida, con quel tempo magnifico, incrociando a ogni angolo chiese e i resti di grandi civiltà del passato, mescolati alla frenesia di una metropoli di oltre cinque milioni di abitanti con i loro sogni, desideri e bisogni. Al ritorno, stanchi per la camminata e per l’impatto della città a cui non siamo più abituati, abbiamo ritrovato Giorgios e il suo furgoncino ad attenderci per riportarci in officina. Numi era felicissimo di ritrovarci, dopo una giornata passata solo soletto, in un baccano per lui totalmente inabituale. Rocco era già quasi pronto e l’indomani sarebbe servito solo qualche piccolo tocco per completare il lavoro.

Alla fine, quei piccoli ritocchi si sono trasformati in più di quattro ore, dato che anche la pompa dell’acqua mostrava netti segni di surriscaldamento e il tank dell’acqua era completamente incrostato dai residui calcarei. Dopo diversi lavaggi e risciacqui, ora avevamo un tank pulito e una pompa nuova. Forse era solo un’impressone, ma anche Rocco ci sembrava più felice di essere stato curato.

Nel frattempo, Nat aveva iniziato ad accusare sintomi da influenza, così ci siamo diretti a Kineta, sul mare appena a ovest di Atene, dove conoscevamo un posto tranquillo per fermarci e far passare il malanno. Poche ore dopo, anche Francesco ha iniziato a non sentirsi bene. I sintomi sembravano proprio quelli di uno scarico di tossine, la cosiddetta detox. In effetti, eravamo un po’ stupiti dal fatto che oltre un mese di alimentazione fruttariana non ci avesse provocato alcuna crisi depurativa, che ora si era presentata con intensità.

In attesa che la Natura faccia il suo corso e i nostri corpi autoguariscano, abbiamo ripensato ai consigli di Giorgios, che ci aveva caldamente raccomandato di visitare Creta. Il nostro piano era di scendere verso il Peloponneso, ma abbiamo cambiato idea, per prendere il ferry dal Pireo e andare a esplorare quell’isola, vasta e interessante abbastanza per passarci l’inverno.

Ora siamo qui, in attesa che i sintomi scompaiano del tutto e riprendere un po’ di forze e di peso, per muoverci verso la nuova e allettante avventura. Siamo curiosi di vedere come reagirà al traghetto Numi, che non è mai salito su un’imbarcazione e non ama la vicinanza dell’acqua. Da quando è con noi, la sua vita si è arricchita di moltissime esperienze diverse e lo apprezziamo per la sua capacità di adattamento a tutto ciò che arriva. Ultimamente è diventato molto territoriale con il camper che è la sua casa e il suo riferimento fisso. Abbaia, ringhia e minaccia di mordere ogni maschio che passa nelle vicinanze. Stiamo lavorando sulla correzione di questo nuovo comportamento e siamo fiduciosi che saprà capire che la stragrande maggioranza delle persone è amichevole e non rappresenta alcun pericolo.

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